La Val di Pejo è casa mia. E’ dove sono nata, dove ho piantato profonde e forti le radici.
Come tutti, ho anche le ali per volare dove indica il cuore. Il mio è intensamente innamorato di questa terra: questa scelta è sempre stata chiara.
Lei con la magia non si fa attendere. Al suo ingresso fra le curve della strada ed il bosco di larici e abeti imponenti sembra quasi austera, quando all’improvviso si presenta maestoso il Vioz:
Ogni volta, che sia il ritorno da un lungo viaggio o da una breve commissione fuori valle, lì, lei mi toglie il fiato e il mio cuore si apre.
Con gli occhi colmi di bellezza si arriva nel posto più bello del mondo: Celledizzo. Lui e altri 6 paesini ospitano la gente di questa valle, forse la parte più sorprendente di questo piccolo mondo alpino. A primo sguardo possiamo sembrare un po’ duri come le pietre che formano le nostre montagne, ma siamo pieni di segreti e di tesori.
Quassù, attraverso i valichi fra i monti che uniscono mondi diversi, son passati tanti popoli, tante culture. Sulle montagne c’è sempre stato in silenzio un gran fermento. Ognuno ha lasciato e preso. Qui, fra le case, fra i boschi, negli animi, è restato tanto: tradizione, cultura, leggende e fiabe, rispetto per la terra e per il lavoro, e a nostro modo, un po’ silenzioso e un po’ schivo, un cuore pulsante ed ospitale.
Il bosco viene controllato, per evitare che succedano disastri naturali; sono nati i meravigliosi pascoli alpini ricchi di incanto e biodiversità per ospitare vacche, capre e pecore l’estate; con una sana fienagione la valle è più verde e rigogliosa che mai; i sentieri scavati nel suo ventre ci permettono di conoscerla in profondità, di imparare ad amarla sempre di più, rispettandone ogni abitante, ogni sasso, ogni filo d’erba.
A chi sa coglierne davvero l’essenza, oltre alle immagini da cartolina, oltre i poveri luoghi segnati, fin troppo calpestati e raccontati, lei regala meraviglia.
Sulle rive di quel ruscello in alta quota ti puoi sdraiare fra i fiori e l’aria fine, senza mete, senza ristoranti raggiungibili in ciabatte. Solo tu e i segreti del vento, osservando gli stambecchi, i camosci, le aquile e le nuvole.
In quel laghetto alpino dove vivono le marmotte ti ci puoi perdere, come negli occhi più profondi, immergendoti in un blu che ti fa innamorare.
Camminando sui sentieri di montagna, puoi sentire la fatica di chi li ha percorsi prima di te, magari con uno zaino, un fucile in spalla e tanta paura, apprezzandone ancora di più ogni sassolino.
Fra gli imponenti giganti di pietra puoi toccare con mano la grandezza e ti può succedere di commuoverti davanti alla bellezza del mondo.
Nei rifugi, quelli veri, quelli che per arrivarci serve un po’ di fatica e di sacrificio, si nasconde l’amicizia sincera, che nasce fra un minestrone e un “c’era una volta..”.
Nelle Malghe, quelle vere, dove c’è ancora il pastore, se guardi bene troverai amore, tramandato da sempre, da nonna a nipote sulle montagne più alte, fra segreti antichi e tanta cura per le persone, per gli animali, per ogni filo d’erba.
C’è una chiesetta fra gli alberi e gli uomini con una panchina di legno nel prato: lì ti puoi sedere e lasciarti possedere dall’armonia, dall’energia profonda e vera del tempo e della natura.
Nel profumo di questi boschi di larici e abeti, ci sono doni preziosi: salute per il tuo corpo e pace per la tua mente. In autunno si infiammano di rosso e arancione, facendo da romantica cornice ai cervi in amore.
L’acqua qui è magica: è buona e pura e in certi posti la montagna la riempie di ferro e di proprietà curative. L’imperatore lo aveva scoperto e ha saputo creare l’idea di un futuro centro termale per la sua gente. Questa preziosa medicina partiva da qui e arrivava lontano, ai confini dell’Impero.
C’è un piccolo tetto di legno vicino a un laghetto e una cascata dove in inverno sorseggiando una tisana, puoi ammirare ogni diamante di quella coperta bianca che dona pace e silenzio alla mia valle.
Ogni angolo di questo posto mi dice che sono fortunata a vivere quassù, dove il cielo è più vicino al cuore degli uomini.
Non possiamo esserne gelosi, il mondo è di tutti quelli che lo vogliono scoprire, ma, come in tutte le cose, ci vuole il giusto approccio.
4 risposte
Ciao Valentina ho letto con attenzione quello che hai scritto e mi è piaciuto tantissimo perché si vede che viene dal tuo cuore io conosco già la tua valle e l’amo perché l’abbiamo scoperta dopo aver fatto una vacanza quasi cittadina a Moena e da voi abbiamo scoperto la vera essenza della montagna. Questo luglio avrò il piacere di tornare da voi dopo qualche anno e non vedo l’ora di conoscere te e la tua famiglia ma soprattutto ritornare a respirare in un posto così bello. Brava per quello che hai scritto e per come sei. A presto
Luglio è più vicino di quel che sembra e ci sarà modo di conoscerci e toccarci con mano :). Speriamo di non deludere le aspettative. Grazie per il riscontro prezioso, più di quel che può sembrare: son davvero fiera e riconoscente che qualcuno veda la Val di Pejo con i miei stessi occhi e che la sogni come me. Un po’ vergine, un po’ selvaggia. Senza dubbio Vera.
Brava Valentina hai il dono della scrittura e ogni volta che ti leggo mi commuovo perché l’Amore viscerale per la tua terra è palpabile e mi fa riassaporare le meravigliose sensazioni provate lassù in tanti anni di frequentazione insieme all’amore della mia vita ♥️
Se tutto andrà come deve, fra poco più di un mese rivedrò quelle amate montagne e la mia accogliente mansardina a Celledizzo da cui manchiamo dal settembre 2020 dopo aver festeggiato da Cazzuffi le nostre Nozze d’oro😍
Insieme a nostra figlia sto organizzando viaggio e permanenza col mio amore ormai quasi allettato😢 e intanto continuerò a leggere con tantissimo piacere tutto ciò che scriverai 🤗
Cara Rosanna, posso solo provare ad immaginare l’ardore che senti per il ritorno in valle. Vedrai che questa terra saprà aiutare a dare sollievo a tutti voi, ad accettare con un po’ di leggerezza quel che non si può cambiare. Con piacere ti incontrerò di persona; intanto ti ringrazio davvero di cuore per il riscontro, qui ed altrove. Non sai quanto è prezioso 🙂